Citazioni e
poesie
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L’uovo di Pasqua
Dall’uovo di Pasqua è uscito un pulcino di gesso arancione col becco turchino. Ha detto: “Vado mi metto in viaggio e porto a tutti un gran messaggio!” E svolazzando di qua e di là, attraversando paesi e città ha scritto sui muri, nel cielo e per terra:
Viva la pace, abbasso la guerra.
Gianni Rodari
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Campane di Pasqua
Campane di Pasqua, festose che a gloria quest’oggi cantate, o voci vicine e lontane che Cristo è risorto annunciate, ci dite, con voci serene: “Fratelli, vogliatevi bene! Tendete la mano al fratello, aprite le braccia al perdono; nel giorno di Cristo risorto, ognuno risorga più buono. E sopra la terra fiorita, cantate, o campane sonore, ch’è bella, ch’è buona è la vita, se schiude la porta all’amore.
N. Ghiotti
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Dov'è Pasqua
Pasqua è nel cielo immenso e chiaro
Pasqua è nei fiore appena sbocciato.
Pasqua e nel ruscello dove beve
l'agnello appena nato.
Pasqua è nel cielo che saluta
la Resurrezione del Signore
M. Scavuzzo
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Pasqua
A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s'affaccia
ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.
Quand'ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l'antica pia favola dell'ovo.
Guido Gozzano
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Il pulcino marziano
Ho visto , a Pasqua, sbarcare dall’uovo di cioccolato un pulcino marziano. Di certo il comandante di quell’uovo volante di zucchero e cacao con la zampa ha fatto ciao. E il gatto. Per la sorpresa non ha detto neanche: “Miao”.
Gianni Rodari |
Pasqua
Ogni nube nel turchino
sembra un angelo in cammino;
primavera è nelle cose;
ogni siepe ha le le sue rose.
Dentro il illa intorno il campanile.
Dal sepolcro come un fiore
torna al ciel Nostro Signore;
ogni bimbo guarda in su
e nel ciel vede Gesù.
Renzo Pezzani
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Gesù
E Gesù rivedeva, oltre il Giordano,
campagne sotto il mietitor rimorte,
il suo giorno non molto era lontano.
E stettero le donne in sulle porte
delle case, dicendo: Ave, Profeta!
Egli pensava al giorno di sua morte.
Egli si assise, all'ombra d'una mèta
di grano, e disse: Se non è chi celi
sotterra il seme, non sarà chi mieta.
Egli parlava di granai ne' Cieli:
e voi, fanciulli, intorno lui correste
con nelle teste brune aridi steli.
Egli stringeva al seno quelle teste
brune; e Cefa parlò: Se costì siedi,
temo per l'inconsutile tua veste;
Egli abbracciava i suoi piccoli eredi:
-Il figlio Giuda bisbigliò veloce-
d'un ladro, o Rabbi, t'è costì tra 'piedi:
Barabba ha nome il padre suo, che in croce
morirà.- Ma il Profeta, alzando gli occhi
-No-, mormorò con l'ombra nella voce,
e prese il bimbo sopra i suoi ginocchi.
Giovanni Pascoli
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